lunedì 31 maggio 2010

Falling in Love


La mia amica Love passa più tempo orizzontale che verticale.
Non perchè sia una zoccola, ma perchè è priva di equilibrio. C'è chi ha carenze di calcio, di potassio, di affetto...lei di stabilità.

Però Love è la donna del Capo, quindi non si può percularla alla leggera. Bisogna farlo con estrema attenzione, se non ci si vuole trovare con i piedi in un sacco di cemento che non è affatto traspirante e ve li fa puzzare come dei cadaveri.
Love è tanto cara e amabile, ma davvero basta un alito di vento perchè incespichi e cada spezzandosi le ossa. Come ho detto, non perchè sia un donnino, ma solo perchè ha fatto della labirintite la sua ragione di vita.
Ad esempio, negli ultimi due mesi è caduta dalle scale, dalla bici e dal motorino. "E vabbè, capirai, nell'arco di due mesi! Può capitare a tutti!", direte voi.
Undici volte?
Quattro cadute dalle scale, sei dalla bici e una dal motorino.

Quella dal motorino è stata la migliore di tutte, perchè ha preso una buca che l'ha sbalzata dalla sella ed è finita sul cofano di un'auto che ha immediatamente inchiodato, decollandola ulteriormente in direzione di un albero di pere sul quale si è brevemente incastrata impigliandosi in un ramo, poi il ramo si è rotto e lei è caduta dal pero, infatti quando è arrivata a terra era proprio stupita, non se l'aspettava!
In una volta sola, quindi, è caduta dal motorino, dalla macchina e dall'albero. E' il suo record, ma ne sono successe anche altre degne di nota.

mercoledì 26 maggio 2010

In fila ordinati, a coppie di tre!


Stamattina sono andato agli uffici della GTT - Gruppo Torinese Trasporti per rinnovare il permesso di sosta per i residenti, quale io sono. Residente, non permesso di sosta.

Camminando su alcune mani e piedi mi son spinto fino alla macchinetta che distribuiva il numeretto e mi sono messo a leggere tutte le possibili casistiche per capire quale categoria di numeretto dovessi prendere: A, B, C, D o E. Dopo circa 15 minuti a fissare ebete la spiegazione dei servizi disponibili, sono giunto alla conclusione che la mia categoria fosse quella del "non ho capito cosa schiacciare" e così ho premuto a caso a mano aperta e mi è uscito il C95.

"Affondato!" mi grida un anziano con gli occhi spiritati quando leggo ad alta voce il mio numero, poi scoppia a ridere sguaiato, quindi, improvvisamente come ha cominciato, smette e si piega in lacrime, singhiozza qualche secondo, quindi si raddrizza serio, si gira e spintonando i suoi vicini parte di corsa sfondando la vetrata all'ingresso e lanciandosi in strada, dove viene investito in pieno dal tram 18 che lo porterà in zona Fiat Mirafiori o più probabilmente l'ha ammazzato.

giovedì 20 maggio 2010

Sono sempre i vibuti, quelli che se ne vanno


Il Maestro Vibuti è in partenza per la Polonia.
Va a partecipare ad un progetto, fare delle cose, aiutare gente, conoscere nuovi amici, fornire il suo insostituibile apporto nello sviluppo psico-socio-culturale dei disabili e dei bambini svantaggiati.
Però i bambini non erano svantaggiati prima che arrivasse lui. Lui crea il bisogno di se stesso. E' come il boyscout che sparge il sapone sulla strada per poi aiutare i vecchietti a rialzarsi da terra. Va da persone normali e le rimbomba di bubbole finchè non pensano di aver bisogno di un aiuto. E a quel punto, già che lui è lì...

Il Maestro Vibuti è il più grande esempio vivente del melting pot di mercanti, santoni, venditori di organi e farisei che ci propina il mondo moderno.
Con lui, il confine tra vero e falso si fa molto aleatorio: generalmente nei suoi racconti è difficile distinguere quali siano cose semplicemente inventate e quali invece siano delle immani cazzate. Sfrondati questi due elementi, dei suoi discorsi resta soltanto "Ciao, sono il Maestro Vibuti".
Dopo questa frase iniziale, infatti, attacca a dipingerti una realtà inesistente gettandoti sabbia negli occhi e mentre tu sei troppo occupato a cercare di tirare le fila di quanto ti stia propinando lui ti è già sottopelle e se gli piaci abbastanza è anche già nelle tue mutande.
Grandioso, il Maestro Vibuti.

mercoledì 19 maggio 2010

Incipit


Quel giorno Peristalsi cammionava per le vie di Rinverdita senza pensare a quello che stava facendo.
Quello che non si aspettava era che di lì a breve sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita. E lui sarebbe diventato il primo nano di fosso a entrare a far parte del glorioso ordine dei cavalieri di Solamnia.
Ma lui non lo sapeva...


Ma prima di spiegare cosa gli successe, è bene fare una precisazione sul significato del termine "cammionava".
Ingenui lettori, so bene che pensavate fosse un errore di stampa. Ebbene, non è così.
E' invece, probabilmente, l'unica cosa giusta che è stata detta fino adesso.
Peristalsi cammionava. Non camminava, passeggiava, saltellava, ciondolava, procedeva o scaccolava.
No.
Beh sì, si scaccolava, questo è vero.
Ma suvvia, signori delle giuria, chi non si è mai scaccolato almeno una volta nella vita?
Non c'è nulla di male, soprattutto se lo si fa per necessità, e non solo per puro divertimento o amore dell'avventura.
E quella di Peristalsi era sicuramente una necessità, dato che scaccolarsi e gettarsene il prodotto alle spalle era l'unico modo che aveva per ritrovare la via di casa.

domenica 16 maggio 2010

Diario di bordo


Rimestando nel torbido rinvenni questo documento di rara prelibatezza.
Un vecchio diario segreto, nel quale ignoto automobilista annotosse pensieri opere e omissioni di interesse ragguardevole.
Lo stralcio che propongo è racconto assai verace sull'audacia di costui nell'affrontare i cambiamenti della vita e i pericoli della strada.

27/11/2004
Caro Diario, oggi è l'ultimo giorno in questa sede di lavoro, da domani sarò nel nuovo ufficio a Rivoli. L'ufficio che lascio è dietro casa e a venire a lavorare ci mettevo 10 minuti a piedi.
La mia nuova location è un po' più distante, da domani scoprirò esattamente quanto...

28/11/2004
Caro Diario, eccomi arrivato nel nuovo ufficio.
Sono venuto in pullman e ci ho messo 40 minuti.
Domani vengo in macchina, che sicuramente ci metterò un po' meno.

IppoNews - 16/05/10


IppoNews: Molto probabilmente FarmVille abbandonerà Facebook per spostarsi sul sito FarmVille.com.
Al suo posto sorgerà un parcheggio multipiano.

mercoledì 12 maggio 2010

IppoNews - 12/05/10 - (2)


IppoNews: (GB) Il primo ministro Cameron diffonde i nomi del nuovo governo.
Agli Esteri la principessa Neytiri.

IppoNews - 12/05/10


IppoNews: Indagato il pesciolino Nemo.
Anche su casa sua l'ombra di Anemone.

martedì 4 maggio 2010

Lo so, lo so...ma non ho avuto tempo!


Non tutti lo sanno, ma il celebre autore Jules Verne lavorava come contabile*, prima di diventare lo scrittore più letto del 1800.
Quando venni a conoscenza di questo fatto leggendo la prefazione di Viaggio al centro della terra, tanti anni fa, decisi che costui sarebbe stato il mio modello e la mia ispirazione e da allora mi sono impegnato con tutte le mie forze (e questo blog ne è - almeno in parte - una prova) a seguire il suo fulgido esempio.
Ho quindi studiato tutto sul libro giornale e la partita doppia, ma la differenza tra ratei e risconti proprio non son riuscito a ficcarmela in testa.
A quel punto ho provato a ripiegare sulla scrittura e, sempre con l'ingombrante immagine di Verne a stimolare i miei passi, mi son messo sulle sue orme con l'obiettivo di diventare almeno il secondo scrittore più letto del 1800. Se dovessi riuscirci sarete i primi a saperlo con 200 anni di ritardo.

A tal scopo potrebbe tornarmi utile una macchina del tempo.

Ne avevo adocchiata una su eBay, qualche giorno fa, ma era arrivata a oltre 600 euro e a quel punto ho preferito prendere l'album delle figurine di 20.000 leghe sotto i mari completo del 1957.
Solo dopo ho realizzato che se avessi comprato la macchina del tempo avrei potuto facilmente mettere le mani su un SACCO di copie dell'album delle figurine di 20.000 leghe sotto i mari completo del 1957, per poi rivenderle a me stesso su eBay oggi, risparmiando così sulle spese di spedizione.

lunedì 3 maggio 2010

Psicolabilità


- Com’è che è successo?
- Ma, non so bene. Stavamo discutendo, come al solito, e poi improvvisamente…puff!
- Puff.
- Sì, puff. Cosa pensi che sia, una malattia? Io ho pensato che non avesse più voglia di starmi ad ascoltare e quella fosse la sua reazione. Ho letto tante teorie sul corpo che si ammala in risposta a problemi psicologici. È quella cosa…le malattie psico…ehm…beh non mi ricordo come si chiamino, comunque sono manifestazioni fisiche di disagi psichici e mentali.
- Dici che le è esplosa la testa perchè era stufa di ascoltarti? Mah...può anche essere…quando ti ascolto a me spesso cadono le palle.
- Ah ah, spiritoso.
- No, giuro, dico davvero. Ti ricordi quella volta che sono dovuto correre in bagno intanto che tu raccontavi del tuo matrimonio alla tua cena di compleanno? C’eri rimasto malissimo, non puoi essertelo dimenticato. Ci raccontavi della cerimonia ed eri arrivato al punto in cui il prete s’era ubriacato con la vodka e aveva cercato di baciare la sposa al posto tuo e io lì mi sono alzato e sono corso in bagno. Tu lo prendesti come non so che razza di insulto all'arte oratoria...e non mi parlasti per una settimana. Beh, quella volta dovetti correre in bagno perché mi si era staccata una palla.
- La storia del prete è il mio cavallo di battaglia. Il fatto che le tue palle vagolino non credo sia colpa dei miei racconti.