lunedì 25 gennaio 2010

Le Fiabe della Buonanotte: La bambina triste


C'era una volta una bambina tanto, ma tanto triste.
"Perchè sei così triste, bimba cara?" le chiedeva sempre sua nonna che era zoppa, cieca, quasi sorda e gravemente malata, ma era anche l'unica parente adulta che rimaneva alla bambina.
"Oh nonnina, sono triste perchè..." ma non riusciva mai a finire la frase che la nonna la sgretolava di bastonate.
Non lo faceva apposta, l'adorabile vecchina, purtroppo aveva il Parkinson e non si controllava.

La bambina, poichè la nonna era così ridotta, doveva badare a sè, all'anziana e anche ai ventinove gemelli che erano il lascito della sua adorata mamma purtroppo morta durante il parto appena due anni prima.

Dovendo mantenere la sua famiglia, ogni santo giorno la bambina usciva dal tugurio che chiamava casa alle cinque e trenta del mattino per andare a spalare il carbone e poi, dopo averlo spalato tutto, andava finalmente a lavorare intorno alle sette o alle sette meno un quarto quando era particolarmente in forma.
Dovete sapere, infatti, che il tugurio sorgeva in una cava di carbone ed ogni notte il carbone slavinava e seppelliva la casa e il sentiero per uscire.

domenica 24 gennaio 2010

BENVENUTI!!!


Ho deciso di cambiare indirizzo al blog.
In realtà non l'ho deciso io, l'hanno deciso gli ippopotami, che si sa, ogni tanto si mettono in marcia e si spostano.
Io ho provato a fermarli, ma provatevi voi a bloccare una mandria di ippopotami.
In movimento, dico, perchè fosse una mandria di ippopotami ferma sarei capace anch'io.
E quindi, insomma, prendiatene atto.
Questo è il primo vero post, qui, su questo nuovo indirizzo.
Tutto ciò che è stato scritto sul vecchio blog (http://mikimush.blogspot.com/) lo trovate riportato qui.
Come dire, cambia solo l'indirizzo, ma gli inquilini son sempre gli stessi...

domenica 17 gennaio 2010

Ombrellone fatale


Tanto tempo senza scrivere, ci potrebbero essere tanti motivi.
Il motivo principale è che in queste ultime settimane sono stato coinvolto in un processo che mi ha davvero impegnato.
Una signora mi ha fatto causa quest'estate per via di uno screzio sugli ombrelloni.

Era pomeriggio dopo pranzo, io me ne stavo lì tranquillo sotto la mia ombra, quando questa signora di mezza età (anche un po' più di mezza. Aveva almeno 3/4 di età...) mi si accosta e mi chiede se per favore posso spostare la sdraio, perchè le sto rubando l'ombra.
Come le sto rubando l'ombra? - dico io.
Sono sotto il mio ombrellone, la sdraio era qui già da stamattina, non l'ho mai mossa, come le starei rubando l'ombra?
E no vede - mi spiega lei - l'ombra sotto cui sta non è quella proiettata dal suo ombrellone, bensì dal mio - e mi indica un ombrellone nella fila subito dietro.
Mi guardo intorno e sì, ha ragione, la sua ombra arriva fino alla mia sdraio, mentre la mia ombra arriva alla sdraio davanti. E quindi?
Quindi dovrebbe spostarsi e lasciarmi il posto.

mercoledì 6 gennaio 2010

Acquam Horror


Si sente sempre dire che l'acqua sarà il petrolio del 2000 e che sarà la causa scatenante delle prossime guerre.
Tutto ciò sta già succedendo nel mio palazzo: noi dal terzo piano in su spesso non abbiamo acqua calda, in compenso il balcone di quello del piano di sopra mi ha donato un sacco d'acqua fredda che trasuda dai muri e mi sta scrostando l'intonaco in salotto.
Per non dire dell'acqua che fuoriesce dalla doccia sul pavimento...
Ad ogni modo sposa bagnata sposa fortunata, quindi sto organizzando dei pellegrinaggi a pagamento di maritande che vengano ad acquistare la loro fortuna presso la mia umida dimora.

Nel frattempo, la ricerca dell'acqua calda si fa sempre più intensa.
Ieri pomeriggio tre idraulici sono venuti a casa mia per cercare di capire perché solo io e gli altri due sfigati sopra di me non riusciamo a lavarci se non una volta ogni due settimane.
Il gran concilio dell'acqua corrente è giunto alla conclusione che una stupida valvola del teleriscaldamento non risponda come dovrebbe alle mie sollecitazioni idriche, pertanto quando io chiedo l'acqua calda quella povera stronza ci mette 15 minuti a farmela arrivare su, mentre tutto il resto del palazzo può giovarsi di un sistema di ricircolo dell'acqua che incidentalmente fa sì che da loro tutto funzioni.

lunedì 4 gennaio 2010

Caducità


Caduto.

There's a tram-man waiting in the sky


Oggi brillo di luce propria.
Così mi ha detto il controllore sul tram, quando gli ho fatto notare che stava fissando il mio biglietto da circa un minuto senza battere ciglio.
Cioè, non mi ha detto che io oggi brillo di luce propria, ma proprio "oggi brillo di luce propria".
Parlava di sè.

Lì per lì ero un po' incerto sul da farsi. Diversi stati d'animo mi sono balenati in cuore in successione, sballottati tra la sorpresa e la curiosità.
Dapprima rabbia, perchè se mi chiedi di controllare la vidimazione del biglietto, poi mi aspetto almeno che ci presti attenzione. Cavolo, se oblitero la pretendo, attenzione! Non è che vidimare e obliterare siano due cose da poco conto: richiedono calcolo, misura, delicatezza e fermezza nello stesso tempo. Ho visto gente obliterare senza nessuna di queste cose e non avete idea del casino che ne è venuto fuori!

Quindi, ho pensato, se ho vidimato che non merito nemmeno un "bravo", "ok", "perfetto", "Dio mi fulmini se non è la più bella obliterazione che abbia mai visto!", allora puoi anche andare a quel paese, col tuo berrettino e la tua divisina da SS delle tramvie.
Tra l'altro aveva 'sti baffetti da Hitler che proprio mi davano sui nervi...