mercoledì 30 settembre 2009

Anitra all'arancida


Negli ultimi giorni ben due persone che conosco hanno rischiato la vita per un'incauto utilizzo dell'Anitra WC.
So che con questo rischierò la denuncia da parte di...de...beh...dell'anitra...ma proprio non posso esimermi dal raccontare queste due tragiche storie e mettervi in guardia, giacchè è proprio brutto morire con la testa nel cesso.

Prima storia
E' un tranquillo pomeriggio d'autunno e Pulizio si appresta a scrostare il water dal calcare. Indossati dei protettivi guanti d'amianto per mantenere la pelle morbida e intonsa, si tuffa nella tazza come un biscotto nel latte.
Ma il pericolo...

...E' IN AGGUATO!

martedì 29 settembre 2009

Sono disponibile! Anche in inglese e francese!


Beh, non è che mi metterò a scrivere i miei deliri in altre lingue, anche perchè so che già leggendomi in italiano qualcuno si interroga sull'idioma, nonchè sull'idiota.
Che sono io.
Mi avvalgo molto semplicemente del traduttore automatico di Google a cui potete accedere tramite le bandierine che vedete a destra.
Ma ha senso leggere il blog in inglese o francese, considerando che i post si basano spesso e volentieri su giochi di parole e su nonsense? No, secondo me non sense. Ma magari qualcuno ha voglia di farlo lo stesso e, oltretutto, le traduzioni automatiche sono tante volte assai divertenti.
Di certo molto di più del post originale...

C'è anche da dire che i miglioramenti sono tangibili: la frase "I'm a fan" non viene più traslitterata in "io sono un ventilatore" come capitava tempo fa, generando stupore nei lettori e fastidio nelle persone più sensibili alle correnti d'aria. Ora Google capisce che di Daniele Silvestri apprezzo la musica, ma che non mi adopero per mantenerlo fresco.
Ad ogni modo, i risultati continuano ad essere abbastanza comici e non oso pensare a cosa verrà fuori dalla traduzione di questo post...l'inglese vado subito a guardarmelo, ma purtroppo non conosco il francese abbastanza bene da farmi due risate, a parte Jean-Pierre che è molto simpatico e ci scassiamo facendo l'indianata col pastis.


lunedì 28 settembre 2009

Si conviene agli stipulanti che obbediranno a questo contratto se conviene agli stipulanti


Quanti giorni sono che non scrivo sul blog? Una caterva, dico io!
Troppo pochi, direte voi.
Siete un po' bastardi, rimando io.
Però vi voglio bene lo stesso, perchè siete i miei lettori e quindi sono costretto da contratto.

Il contratto che lega noi blogger a blogspot, forse non tutti lo sanno, è molto preciso su questo aspetto nei suoi Termini di Servizio:

9. Dichiarazioni e garanzie. L'utente dichiara e garantisce che (a) tutte le informazioni fornite a Google per usufruire del Servizio sono corrette e aggiornate, che (b) possiede i diritti, il potere e l'autorità necessari per stipulare il presente Contratto e per adempiervi e che (c) i contenuti pubblicati successivamente alla stipulazione del presente contratto risponderanno a canoni di affettuosità verso gli utenti della rete.

Ammetto di essermi interrogato per qualche minuto, prima di sottoscrivere la proposta. Insomma, e se poi i miei lettori fossero stati antipatici e mi fosse venuta proprio voglia di insultarli, cosa avrei fatto?
Avrei rescisso il contratto, cancellando dalla rete il blog? Oppure mi sarei trattenuto e avrei finto benevolenza con ipocrita sorriso virtuale? E se infine avessi ceduto e li avessi presi a male parole, cosa avrebbe fatto il Signor Google? Ci sarebbe stato prima un richiamo oppure mi avrebbe segato l'account così, senza alcun avvertimento?
Non lo so, davvero, ho passato un brutto quarto d'ora quando ho dovuto affrontare questo problema. Alla fine ho deciso di correre il mio rischio, aprire il blog e vivere la vita come viene.
Per ora vi sopporto tutti, ma quando e se verrà il momento di aggredire qualcuno di voi allora deciderò quale strada imboccare.

Che poi anche su questo ci sarebbe da discutere! Mi poneva l'interrogativo poc'anzi un saggio amico: ma perchè la strada va imboccata, non sa mangiare da sola?
Ma Cribbio, possibile che debba sempre pensare a tutto io?!?


giovedì 24 settembre 2009

La difficile che comunicare è


Ieri ho finito di leggere Dracula, romanzo di Bram Stoker.
Film di Coppola non ho visto, quindi so che il carattere piuttosto spurio ereditato l'immaginario collettivo, da fumetti, film, libri e giochi in cui il personaggio è stata presa e, in parte, modificato.
Dopo aver letto mi sono soffermato a pensare (mi capita di tanto in tanto, di solito quando mangio pesante) il duro lavoro che deve aver fatto povero Abramo di scrivere un romanzo in modo sgrammaticato. Perché, per chi non lo so, Van Helsing, il cacciatore di vampiri olandese, parla come Dan Peterson mescolato con Gustav Thoeni.

Probabilmente l'autore è stata una faticaccia infame scrivere tante pagine in questo modo e ho potuto solo sentire benedetto che, però, per noi gente del 21 ° secolo, tutto è molto, molto facile, basta chiedere a Google per la traduzione Italiano-Inglese e poi ritorno et voila!
Sgrammatica l'italiano è servita!


lunedì 21 settembre 2009

La difficoltà di comunichfklhjiehj


L'incomunicabilità è sicuramente il male del nostro tempo.
Non tanto quanto le scarpe col tacco ai piedi delle vecchie ciampornie per le scale dell'ufficio all'ora di pranzo, ma nel suo piccolo direi che si può posizionare al secondo posto.
Tante volte quando parliamo non ci capiamo, o peggio: capiamo la cosa sbagliata.

Pensate, ad esempio, se voi diceste a qualcuno per telefono "incontriamoci davanti al McDonald di corso Romania" e lui capisse "incontriamoci davanti al McDonald sotto casa mia". E' un esempio puramente fantastico, ma rende l'idea.
Ovviamente non ci sarebbe alcun problema se voi abitaste in corso Romania, ma se, poniamo, abitaste dall'altra parte della città, ecco che l'incomunicabilità diventerebbe immediatamente elemento di grossa disagio.
O perlomeno di ritardo, perchè dovevamo vederci per andare alla Festa dell'Uva e siamo stati mezz'ora davanti al fottuto McDonald di corso Romania con la pioggia e il freddo e le macchine che ci schizzavano e avevamo pure fame e la notte prima avevo dormito poco e quindi ero nervoso come un'iguana!!!

...Se non fosse un esempio di pura fantasia, beninteso...

domenica 20 settembre 2009

Forse lei non sa chi sono io


Vorrei presentarvi uno dei miei valevoli amici: Fabrìs.

La sua storia
Fabrìs inizia la sua carriera nel mondo dell'entertainment alla fine degli anni '80 con spettacoli musicali di organetto accompagnati da scimmia ballerina. Dopo due anni di esibizioni, in procinto di partire per un tour nei Balcani, si creano purtroppo dei gravi dissidi artistici col suonatore di organetto, che vorrebbe assumere una seconda scimmia da affiancargli per poter proporre dei passi a due.
Fabrìs non è però disposto a condividere il palco giacchè si sente ormai un primate completo e decide di abbandonare la formazione e provare la via del solista. Gli inizi non sono dei più facili: inizia a studiare recitazione, fisarmonica e triccheballacche, ma in attesa di trovare un nuovo impiego nell'ambiente che tanto ama si mantiene ai corsi masturbando i tori per l'inseminazione artificiale.

Comincia però il suo cammino verso il firmamento delle stelle: migliora la sua arte e ciò gli apre le porte del cinema. Entra nel cast del film "Siluri neri per bianchi sederi" e, a sua volta, buona parte del cast entra in lui. In una scena memorabile suona la fisarmonica mentre...beh...comunque è una scena memorabile. Le sue doti di attore e musicista gli garantiscono altri ingaggi in film via via di maggior successo, ma il suo vero amore restano il teatro, la strada e i tori.

Abbandona il cinema e torna a calcare i palchi di Torino e dintorni con le edizioni teatrali del musical "Il Mago di OZ" e "Il povero Piero" di Achille Campanile. Contemporaneamente scopre un'inclinazione naturale verso il mondo hiphop e la musica rap: entra nel circuito delle gare clandestine di freestyle, segnalandosi nell'underground per la sua incredibile capacità di fare rima anche con una parola sola.
Scrive svariati testi per Marracash, Club Dogo, Fabri Fibra (che assume tale nome in suo onore: prima si chiamava Micro Fibra), Gemelli Diversi e Articolo 31.
Tutti di una parola.
Nessuno di questi testi verrà mai cantato, ma tra gli addetti ai lavori la sua originalità lo rende popolare.

A tutt'oggi, Fabrìs può vantare in curriculum 32 tra spettacoli teatrali e film cinematografici, una quasi collaborazione con Eminem e Dr. Dre che era proprio lì lì tutto praticamente deciso però all'ultimo ci hanno ripensato, numerose apparizioni agli angoli delle strade come scimmia ballerina e suonatore di triccheballacche, testi musicali per disparati gruppi e cantanti, un paio di installazioni per Artissima e contatti con alcuni tra i maggiori esponenti del jetset pinerolese, tra cui il fornaio Gino e la gattara Livia, quella che ogni tanto gira per corso Castelfidardo.

Fabrìs gode di una popolarità sempre crescente, come testimoniato da queste pagine a lui dedicate sul famosissimo social network Facebook:
Fabrìs
Fan club di Fabrìs

martedì 15 settembre 2009

Reperti...


Nella mia camera da letto c'è un comodino su cui ripongo i vestiti in rigorosissimo ordine.
In rigorosissimo ordine casuale, più precisamente.
Fino a ieri la pila di abiti arrivava quasi al soffitto ed era anche utilissima per andare a togliere le ragnatele lassù, nell'angolino vicino alla finestra.
Purtroppo la mia Torre di Babele è crollata questa notte, ma, mettendomi al lavoro per sgomberare Ground Zero, ho scoperto come in un angolo di casa che crediamo di conoscere possano celarsi sorprese meravigliose.

Innanzitutto ho trovato un paio di mutande non mie.
Non ho idea di chi siano, ma dato che sembravano pulite le ho indossate. E' stata una fortuna, perchè quest'estate ho perso quasi tutto il mio intimo all'arrivo in Senegal, visto che la mia valigia non è mai uscita dall'aeroporto di Dakar. O meglio, suppongo che prima o poi ne sia uscita, ma non insieme a me.
Va bene, diciamola tutta, me la sono dimenticata al controllo bagagli poco prima di lasciare l'aeroporto! Lo so, lo so, non è tanto normale, ma ero pieno di bauli miei e di altri, di scatoloni di medicinali, c'era caos, ero stanco, le zanzare, la malaria, i baobab, la testa pesante...

Ad ogni modo non ho più mutande e il ritrovamento di stamattina è stato un piacevole presente.
Ma niente in confronto al ritrovamento del carbone vegetale!

lunedì 14 settembre 2009

Campa cavallo che l'erba cresce


Il mio pc è piuttosto lento, devo ammetterlo. Per mesi e mesi ho negato l'evidenza e mentre vedevo i miei amici sfiorire e morire nell'attesa che si aprisse Firefox, continuavo a sostenere candido che non era LUI ad essere lento, ma LORO a vivere troppo in fretta.
Poi ho cominciato a tenere un elenco delle cose che, di giorno in giorno, ho fatto mentre attendevo che Egli si avviasse.
Da adesso in poi lui sarà Egli, perchè - senza voler mancare di rispetto a nessuno lassù in alto - Egli, il mio pc, incute deferenza e timore al tempo stesso e con il necessario ossequio ho intenzione di trattarlo.
Ecco un'ossequiosa lista di ciò che ho fatto nell'attesa dell'epifania di Windows:

1.
Mi sono lavato i capelli.
Mi ero completamente rasato un giorno prima, ma hanno fatto in tempo a ricrescere.

2.
Ho fatto un puzzle di 50 pezzi.
L'immagine rappresentata nel puzzle era un puzzle di 650.000 pezzi.

3.
Ho ammazzato un asino a colpi di fichi molli.

4.
Ho tagliato l'erba del prato con la motofalciatrice.
Due volte, perchè nel frattempo era ricresciuta.
Questo è un mistero, dato che l'erba del mio prato è sintetica.

5.
Ho cucinato una torta di mele.
Le mele le ho colte dall'albero.
Il seme da cui è nato l'albero l'ho piantato io.

6.
Ho fatto una lavatrice.
Pezzo per pezzo, col solo ausilio di una limetta per unghie, ricavandola da un vecchio distributore della Coca Cola.

7.
Ho riordinato la scrivania.
Di un mio amico.
In India.

8.
Ho classificato la mia collezione di pesci fossili.
Prima di cominciare, erano i pesci del mio acquario.

9.
Ho stilato un elenco di tutte le cose che ho fatto mentre aspettavo che Egli si avviasse. Arrivato al punto 156.948.362.596, Egli ha punito la mia protervia distruggendo l'universo con un Errore Irreversibile.
Poi ha riavviato e tutto è ricominciato da capo: si è creato un universo nuovo, è nata la vita e, dopo milioni di anni, io.

Godetevela, perchè tra 156.948.362.587 punti sarete di nuovo tutti morti.


mercoledì 9 settembre 2009

THREE DAY AFTER - Una storia postatomica


Non tutti i miei affezionati lettori sanno che amo i giochi da tavolo.
Non tutti i miei affezionati lettori sanno che perdo quasi sempre, ai giochi da tavolo.
Non tutti i miei affezionati lettori sanno che a volte, dopo aver perso ad un gioco da tavolo, mi viene da scrivere un report della partita che metta in luce quanto io sia stato sfortunato e come ne sia, in fondo, il vincitore morale.
Questo qui sotto è uno di quei report.


Tre sere fa ho partecipato ad una bella partita ad Alta Tensione.
Una bella partita perchè su sei giocatori ben quattro sono arrivati in parità, una giocatrice alle prime armi un po' indietro e un giocatore navigato indietrissimo.
Io ero quel giocatore.
Che poi, vabbè, indietrissimo è esagerato. Indietruccio.
Ho purtroppo pagato una scelta coraggiosa ma impopolare e costosa effettuata nei primissimi turni e, soprattutto, il fatto di essere il primo di mano al primo turno. Si sa che in questo gioco il primo di mano è svantaggiato, e infatti poi ho perso miseramente. E d'altronde gli ultimi saranno i primi, i primi saranno gli ultimi e quindi quelli di mezzo rimarranno al loro posto. Si vede chiaramente come essere il primo sia la situazione peggiore.

Per questo report userò dei nomi fittizi per nascondere i nomi veri: Panci lo chiamerò Giorgio, Giorgio lo chiamerò Giovanna, Giovanna la chiamerò Paolo, Paolo lo chiamerò Giulio e Giulio lo chiamerò Panci.

Alla prima asta ho deciso di puntare subito sull'energia pulita: banditi carbone e olio, lancio una campagna per il riciclo della monnezza e apro nel centro di Napoli la cosiddetta "Centrale a zozzeria".
Gli altri, banali e pavidi!, puntano invece sulle più classiche risorse fossili, eccetto qualcuno che decide di sfruttare l'energia della natura: piazza un mulino a vento nella pianura tedesca e inizia a produrre wurstel di segale.
Dal canto mio, oltre ad essere il primo ad accattarsi una centrale farlocca (illumina una casetta sola e la spazzatura al momento non è tanto a buon mercato: la camorra vuole il pizzo) sono anche l'ultimo a piazzarmi sulla mappa e mi ritrovo in una zona in cui i collegamenti sono costosi: fra una città e l'altra ci sono un sacco di montagne, terreni friabili e franabili, burroni, fossati con coccodrilli e tutto questo genere di cose.
Così, mentre gli altri fanno i palazzinari, io arranco tra la mia spazzatura e la mia unica casetta.

Al secondo giro tento il colpo gobbo: mentre tutti acquistano centrali eoliche con connesso gran giramento di pale, io dò la svolta alla mia partita e - seguendo il moderno piano del Governo - acquisto una centrale nucleare di seconda mano dalla Bulgaria.
La cosa bella del nucleare è che all'inizio è sì costoso, ma poi la luce della
vostra casa prende quella bella virata sul verde fosforescente che la rende
molto trendy. Comunque, l'ingente spesa per la centrale mi limita nell'apertura di ulteriori cantieri e resto con la mia unica casetta mentre il resto della mappa comincia ad affollarsi come Rimini al 15 d'agosto.
A questo punto succede l'imponderabile e in uno o due turni successivi ci ritroviamo sul mercato un'altra centrale nucleare nuova nuova che è in offerta speciale e insieme ti danno anche due tonnellate di uranio impoverito. Tutti i miei piani di monopolio atomico improvvisamente vacillano. Se mi ritrovo con un concorrente non sarà più così economico fare incetta di testate nucleari dismesse dai paesi dell'ex unione sovietica, pertanto investo tutti i ricavi delle mie discariche abusive (nel frattempo sono diventato anche camorrista) per accaparrarmi pure questa, anche se, avendo costruito pochissimo, al momento mi servirà solo per stoccare delle partite di patatine scadute.
Ciò mi lancia nel firmamento di quelli che vengono guardati con aria interrogativa dagli altri giocatori mentre commentano "non capisco la tua strategia".
Certo che no, non c'è niente da capire! Qualcuno la definisce strategia del "a ca$$o di cane" e non mi sento di dargli torto.

Quando finalmente comincio ad introitare un po' di ricavi e a costruire casette a tutto spiano sono ormai indietro di almeno un paio di turni rispetto agli altri, che fanno il bagno nelle loro piscine a forma di dollaro e costruiscono ridenti centri come Amburgo14, quartiere residenziale a soli 770km da Amburgo, ad appena 5 minuti da Monaco di Baviera.
Finiamo così la partita con 4 giocatori a pari merito che possiedono 17 casette e ne illuminano 16, una giocatrice alla sua prima partita subito dietro e ultimo io, fermato proprio quando sto decidendo di cambiare strategia e puntare tutto sul carbone.
Peccato perchè sono sicuro che lì ci sarebbe stata la svolta.

Fatto sta che, alla fine, tra i pareggianti l'ha spuntata Giorgio perchè aveva nascosto qualcosa come ben 14 elektron nel suo conto in Svizzera, mentre Giovanna ne aveva 9, Giulio 2-3 e Panci era stato appena scippato del borsello*.

Comunque, anche se ho perso come un demente, non rimpiango nulla di ciò che ho fatto. Tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo, fiero di aver dimostrato coraggio e intraprendenza in un ambiente reazionario ed ingessato come quello dei costruttori di centrali elettriche.
Ora scusate, ma vado a fare merenda con la mia canonica barretta di uranio ai cinque cereali.


* Vi ricordo che sono nomi fittizi. Per sapere davvero com'è finita dovete fare l'equivalenza che ho spiegato all'inizio.

lunedì 7 settembre 2009

Nato per correre



Ieri mattina sono andato a fare jogging. 
Appena alzato, perchè pochi giorni fa ho letto sul giornale i consigli di non so quale atleta che spiegava come faccia bene andare a correre la mattina presto appena svegli: fa bene per i polmoni, i muscoli, per riattivare la circolazione e chi più ne ha più ne metta e il nostro corpo ci ringrazierà.

Tanto per cominciare li mortacci di quell'atleta e di chi non glielo dice.

Poi, secondariamente, il mio corpo non mi ha ringraziato nè ieri nè tantomeno oggi. Anzi, oggi mi sa che gli sto proprio sulle palle e ci tiene pure a farmelo sapere.
Forse sempre quell'atleta, ma in realtà più probabilmente Linus di Radio Deejay dato che c'era anche una sua intervista, consigliava di non correre sull'asfalto. 
A parte che non posso fare a meno di notare come sempre più spesso Linus di Radio Deejay sia tirato in causa come amatore-esperto quando si parla di sport (buon per lui, anche se è sempre meglio essere chiamato in causa come amatore-esperto quando si parla di donne), io non so quale sia la cognizione di causa di Linus di Radio Deejay in fatto di sport in generale, ma evidentemente in fatto di corsa ne sa una più del diavolo perchè correre sull'asfalto è traumatico.
Soprattutto se non siete abituati, avete i muscoli irrigiditi e una curiosa tendenza all'incespico.
Quale che fosse il motivo per cui Linus sconsigliasse l'asfalto, mi sento comunque di sottoscriverlo e giuro che d'ora in poi correrò solo più se il fondo stradale sarà ricoperto di petali di rosa. 

Tra l'altro, correre la mattina appena svegli pone una serie di problematiche, la principale delle quali, per quanto mi riguarda, è che senza una brioche in corpo non riesco ad andare da nessuna parte.
Invece che riattivarmi la circolazione e riempirmi i polmoni, il jogging mattutino mi ha riattivato lo stomaco e riempito di sudore.
Questo insieme di cose diventa particolarmente fastidioso quando sei al bancone del bar in attesa del tuo cappuccino, con le briciole di brioche che ti cadono dalla bocca appiccicandotisi sul petto e gli altri avventori che si scostano disgustati.

Altro problema non da poco: dove metto le chiavi, il portafogli, il cellulare e il lettore mp3?
Perchè noi improvvisati corridori della domenica mattina presto non siamo mica forniti dei gadget adatti alla bisogna, tipo, che ne so, un marsupio.
Quindi ci ingegniamo così come viene, ad esempio usando una sacchetta di stoffa porta-documenti attaccata al collo. Purtroppo, mentre corri la sacchetta da un chilo e mezzo sbatacchia di qua e di là segandoti il collo e dopo pochi minuti sembri una stazione della Via Crucis.

E questa cosa della Via Crucis ci tenevo proprio a dirla dopo che sono stato criticato per il post di ieri: secondo alcuni sono diventato troppo volgare e triviale. E' bene che costoro sappiano come, al contrario, domenica mattina fossi in odore di santità.

Comunque, per tirare le conclusioni, l'esperienza del jogging mattutino è stata atroce. L'ho affrontata con poca competenza e in maniera inadeguata alle mie possibilità. Sono stato troppo avventato ad improvvisarmi sportivo senza un'appropriata preparazione fisica e chissà per quanto tempo avrò le gambe dolenti.
La prossima volta quei dieci minuti li impiego in un altro modo...



domenica 6 settembre 2009

Fantascienza, spritescienza e cocascienza


Ho deciso di dedicarmi alla fantascienza e ho comprato alcuni dvd di grande spessore: La cosa da un altro mondo, Ultimatum alla terra, L'esperimento del dottor K, Il mostro della laguna nera e Il pianeta proibito.
Qui di seguito scrivo, a vostro beneficio, un breve riepilogo della trama di ciascuno di essi.

La cosa da un altro mondo
Sulla terra arriva una creatura aliena con una figa gigantesca. Il popolo terrestre cerca di portarsela a letto.

Ultimatum alla terra
Il sindaco del pianeta Venere comunica alla terra che se non consegna tutti i suoi terroristi entro una settimana le fa l'embargo e le bombarda le moschee.

L'esperimento del dottor K
Ideale prosecuzione de La cosa da un altro mondo.
Seguendo l'esempio del suo predecessore dottor G, il dottor K cerca di trovare nella gigantesca figa marziana un punto a cui dare il suo nome.

Il mostro della laguna nera
Uno scienziato dà vita ad un'orrenda creatura che fugge nella laguna, ma poi una petroliera ci si rovescia dentro e il mostro a rischio d'estinzione soppianta il panda come simbolo del WWF.

Il pianeta proibito
Una spedizione di scienziati nello spazio scopre un pianeta abitato solo da cinema porno.

Quando li avrò visti tutti vi darò il mio giudizio critico.


venerdì 4 settembre 2009

Riflessioni sulla ttuga


Oggi al bar il mio vicino di tavolo ha litigato col suo piatto d'insalata. 
La cosa mi ha fatto riflettere: anch' io ho avuto brutte storie d'insalate. 
Ne ho trovate alcune veramente capricciose e, davvero, in tanti frangenti guardavo con indivia chi riusciva a vivere la vita allegramente: quegli uomini fortunati che stavano con un'insalata di riso.
Belga, nizzarda, greca, russa, non importa la sua nazionalità, ma che sia fatta di una certa pasta. Veramente, l'importante è trovarne una con cui poter pienamente esprimere i propri sentimenti: l'importante è avere un'insalata d' mare.
Certo, trovare l'insalata giusta è un po' difficilotto, succede di radicchio, e noi non possiamo che tentare e sbagliare. 

Tempo fa ero innamoratissimo di una certa Valeriana, molto solare, del sud. Era caprese. Un giorno mi ha detto che andava due giorni in catalogna per lavoro. "Uhm...qui erba gatta cicoria" ho pensato subito e infatti la sera l'ho beccata che baciava un altro. "E tu chi saresti?" ho chiesto al tipo. "Songino" ha detto lui.
...E' triste, ma l'amore non verdura per sempre...

Per fortuna ci sono delle persone - amici e parenti - che ci vogliono bene e che sono sempre pronti ad accorrere, quantomeno per dirci una buona scarola.



mercoledì 2 settembre 2009

Racconto-non-racconto


Era una mattina buia e tempestosa.
Molto buia.
E molto tempestosa.

Forse.

In realtà era così buio che chi può dire se ci fosse una tempesta o se stesse solo passando il camion del lavaggio strade?
E in realtà era così buio, ma così buio, che probabilmente non era nemmeno mattina, ma notte.

Era una notte buia e tempestosa.

Così suona molto meglio.

Ma tenendo sempre da conto il fatto che forse non era veramente tempestosa, come si diceva poc'anzi!
Ooh, al diavolo queste precisazioni! Diciamo che era il tipo di notte che nessun essere umano con buonsenso vorrebbe vivere troppo da vicino o troppo dal di dentro.
Eccetto forse un lupo mannaro o un agente delle tasse.

Ma siccome, a quanto ci è dato di sapere, nè l'uno nè l'altro rientrano nella definizione di esseri umani dotati di buonsenso, ce ne sbattiamo di dove vogliano passare le loro ore notturne, chè tanto non c'entra nulla col racconto.

Il racconto è su una zia.
Una zia preferita, per essere precisi.

Avete presente cosa sia una zia preferita, immagino. Ne avrete vista almeno una, nella vostra vita. Le vedete vagare per la strada, con l'aria felice ed un bambino smoccoloso, anch'egli felice, per mano.
Queste caratteristiche accostate non hanno senso, lo sappiamo tutti, ma strana e contorta è la mente della zia preferita. Per quale oscura ragione si dovrebbe essere felici di portarsi dietro un bambino smoccoloso, ci chiediamo tutti?
La risposta è evidente: perchè quel bambino non è figlio suo, sa che presto se ne libererà.
E' uno dei suoi nipoti.
O meglio, il nipote preferito.

Io lo so bene, perchè ce l'ho una zia preferita e lei mi ha portato tante volte in giro, lasciando che smoccolassi quanto e come mi aggradasse.
Ora sono cresciuto, non smoccolo più, ma lei mi porta ancora in giro felice, oppure mi ospita a casa sua felice, oppure mi viene a trovare a casa mia felice, o mi telefona felice, o mi manda delle e-mail felici.

Lo so, probabilmente penserete che la mia zia preferita sia un po' ebete e d'altronde ha anche una certa età, quindi non mi sento di darvi torto.
Però è tanto tanto tanto cara e anche fortunata, perchè ci sarò sempre io a renderla felice.
Felice di sapere che non sono figlio suo.

E questo racconto, che poi non è un racconto, è dedicato a lei.

martedì 1 settembre 2009

Il rapporto Pellicano

Stamattina mi è capitata una cosa meravigliosa mentre andavo a lavorare.
Passavo in un vicolo buio come faccio tutte le mattine da un anno a questa parte, quando ho sentito delle strane grida belluine.
Non che questo mi abbia colpito più di tanto, perchè non sapendo in effetti cosa significhi "belluine" non ho pensato "che strane grida belluine", ma solo "che strane grida X".
Mi fossi reso conto che erano belluine sicuramente mi sarei preoccupato assai di più.

Invece, semplicemente un po' incuriosito, mi sono appropinquato nella direzione di quella che pareva essere la fonte di cotal grida.
Immaginate la mia sorpresa quando ho visto un pellicano accerchiato da un gruppo di gatti da diporto che lo pungolavano minacciosamente con degli acciarini.
Ho immantinente afferrato un vecchio con deambulatore che passava di lì per caso e, mulinatolo come il magico Mjolnir di Thor, l'ho scagliato su quello che mi sembrava essere il capo degli aggressori.
Cioè il pellicano.

Sì sì, lo so, ammetto l'errore, ma a mia discolpa va detto che la mattina quando vado in ufficio non sono mai tanto sveglio. Di solito comincio a connettere solo dopo essermi fatto portare dal bar un cappuccino, cioè intorno alle 10. Poichè entro in ufficio intorno alle 9 si evince, da ciò, che la prima ora del mio lavoro la trascorro dormendo, il che comunque non mi impedisce di fare quello che devo fare con precisione ed efficienza, solo che poi non me lo ricordo.